Inflazione alle stelle, produzione ai minimi storici. Cosa fare?
La guerra in Ucraina si è sommata, quasi in staffetta, nell’aggiungere un carico extra alla nostra economia, già messa a dura prova dalla crisi pandemica da covid-19.
Di punto in bianco, la catena produttiva è stata bloccata in alcuni suoi passaggi delocalizzati all’estero, oppure sono state tagliate, ridotte drasticamente o aumentate esponenzialmente di prezzo alcune materie prime (benzina, gas e grano in pole position).
Gli effetti della crisi a livello globale sono fortemente diseguali tra aree e settori, in base alla vicinanza al conflitto, alle dipendenze da determinate materie prime e, in generale, alle connessioni produttive e finanziarie con i Paesi direttamente coinvolti nella guerra, come Russia, Ucraina e Bielorussia.
L’Unione europea è quella più colpita, come segnalano il deprezzamento dell’euro e le perdite registrate nelle principali piazze finanziarie nei primi giorni del conflitto. Tra i settori, i più coinvolti sono quelli relativi alla produzione metallurgica e chimica, oltre all’agricoltura e ai trasporti.
La situazione delle imprese in Italia
In Italia, i rincari di petrolio, gas e carbone, stanno facendo crescere i costi delle imprese.
L’incidenza dei costi dell’energia sul totale dei costi di produzione è aumentata del 77% per il totale dell’economia italiana, passando dal 4,6% nel periodo pre-pandemico (media 2018-19) all’8,2% nel 2022. In euro, questo impatto si tradurrebbe in una crescita della bolletta energetica italiana di 5,7 miliardi su base mensile, ovvero in un maggior onere di 68 miliardi su base annua.
Le imprese hanno finora in gran parte assorbito nei propri margini, fino ad annullarli in alcuni casi. L’unico aspetto positivo è che questo andamento ha salvaguardato la competitività delle imprese italiane rispetto a quelle di altri paesi, ma non è sostenibile.
Per questo diverse imprese stanno riducendo o fermando la produzione, o prevedono di farlo nei prossimi mesi.
La situazione dei consumi delle famiglie in Italia
L’affievolirsi del clima di fiducia, l’aumento dell’inflazione, in particolare il rincaro delle bollette energetiche, e il conseguente ridotto potere d’acquisto delle famiglie, giocano contro il recupero dei consumi nel 2022. I risparmi accumulati negli ultimi due anni avranno comunque un ruolo importante nel sostenere la ripartenza.
Cosa deve fare l’impresa che vuole sopravvivere?
Argomento “scottante”, la classica domanda da un milione di dollari. Lo Stato italiano ha predisposto tutta una serie di iniziative mediante fondi, bandi e sgravi che, se ben sfruttati dall’azienda, possono aiutarla a reggere botta in questo frangente.
Abbinato a questo, si dovrà ottimizzare in alcuni campi:
- Gestione ottimale del personale (argomento trattato in un altro nostro articolo relativo al welfare interno);
- Digitalizzazione dei processi interni, e quando possibile del marketing e delle vendite (social, web, e-commerce);
- Ottimizzazione degli aspetti contabili e fiscali
Ognuno di questi argomenti viene trattato all’interno del nostro Club e della nostra School.
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